Teatro


Conte mette in ginocchio l’arte


Chiusi nuovamente teatri e cinema


Conte mette in ginocchio l’arte

Solamente dieci giorni fa attraverso un comunicato dell’Agis vi avevamo fatto notare un aspetto decisamente importante, che oggi ci sembra essenziale ribadire. Nel periodo che va dal 15 Giugno ad inizio Ottobre, su 347.262 spettatori in 2.782 spettacoli, si è registrati solo un caso di Covid -19. Solo uno.

Bene, ora spiegateci per quale motivo, con il nuovo decreto firmato ieri, il Governo ha sospeso nuovamente tutti gli spettacoli, chiudendo quindi anche cinema e teatri almeno fino al 24 Novembre. La rabbia oggi è tanta, e la condividono con noi i teatranti, gli attori, i gestori delle sale, i registi e tutti coloro che lavorano in un settore che continua ad essere sottovalutato. 

Ecco perché in un momento come questo ci sembra giusto pubblicare la lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro Franceschini, redatta dall’Associazione Cultura Italiae, con la quale viene posta l’attenzione sulle conseguenze di un’altra chiusura dei teatri e dei cinema e sulle motivazioni per cui andrebbe evitata. 

Gentili Presidente Conte, Ministro Franceschini,

in merito all’intenzione di richiudere Teatri e Cinema contemplati esplicitamente nella bozza del prossimo Dpcm, ed eventuali altri fondamentali luoghi della cultura al momento non esplicitati, nel tentativo di scongiurarne l’approvazione che avrebbe conseguenze nefaste sull’intero comparto culturale e sullo spirito dei cittadini, richiamiamo la Vostra attenzione sui seguenti punti:

1) i lavoratori dello spettacolo dal vivo hanno messo il loro straordinario e personale impegno per riaprire Teatri e Cinema nel pieno rispetto dei protocolli per la tutela della salute. Essi sono luoghi sicuri dove il pubblico è seduto con mascherina e non parla durante la rappresentazione. L’uscita e l’entrata sono regolati e rispettano il distanziamento. Questi luoghi rappresentano oggi un esempio virtuoso di gestione degli spazi pubblici in epoca di pandemia.

2) Abbiamo riconquistato faticosamente il nostro pubblico, spesso titubante e confuso da una comunicazione altalenante e ansiogena, a riacquistare i biglietti, rassicurandolo sulla certezza degli spettacoli e sulla scrupolosa adozione di tutte le misure di sicurezza.

3) Per quanto concerne i teatri abbiamo riavviato l’attività di produzione degli spettacoli sospesi, investendo pertanto nuovamente per il loro riallestimento. Peraltro tutti i voucher emessi acquisiti per gli spettacoli se fossero annullati dovrebbero essere riemessi nuovamente per non gravare sulle casse dei teatri;

4) Abbiamo riprogrammato tournée, concerti, uscite cinematografiche assumendoci enormi rischi, investendo e scommettendo quindi anche sul futuro, malgrado lo stato di incertezza dominante;

5) Abbiamo fatto rientrare tutti i dipendenti dalla Cig, garantendo loro non solo la giusta retribuzione ma soprattutto la dignità del lavoro;

6) l’ultimo punto sul quale richiediamo la vostra preziosa attenzione è il più importante in assoluto: chi opera nel settore della cultura è consapevole dell’importanza che essa ricopre soprattutto in momenti difficili come quello che ci troviamo ad affrontare. Sarebbe un grave danno per i cittadini privarli della possibilità di sognare e di farsi trasportare lontano oltre i confini della propria quotidianità.

È soprattutto per l’importanza di non privare l’Italia del proprio immaginario collettivo che vi chiediamo a nome della Associazione Cultura Italiae che rappresento, e dunque di tutti i comparti e i generi dello Spettacolo dal vivo, dei Produttori Cinematografici, degli Artisti, degli Esercenti, delle Gallerie d’Arte, dei Musei, delle Sale da Concerto, di mantenere indistintamente tutti i luoghi della cultura aperti!

Siamo importanti per la società civile perché vi supportiamo nel vostro difficile compito istituzionale a mantenere elevato lo spirito dei cittadini, nella piena consapevolezza delle sofferenze che stanno incontrando a livello personale, familiare e professionale. È soprattutto in questa seconda ondata che ne avremmo più bisogno.

Il teatro e il cinema non possono fermarsi perchè sono la riserva invisibile di senso, per la vita pubblica e individuale dei nostri concittadini.

Tuteliamo la parte visibile di questa riserva di senso.

Confidiamo in voi.